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HAL 9000

Nel celeberrimo film di Stanley Kubrick nonchè capolavoro del cinema di fantascienza 2001: Odissea nello spazio, compare HAL 9000. Si tratta del computer di bordo dell’astronave Discovery 1, che ha il compito di guidarla durante la missione spaziale.

L’Intelligenza Artificiale, al servizio dell’uomo, viene inizialmente considerata infallibile e assolutamente sicura, fino a quando non commette l’errore di segnalare un guasto all’antenna principale. A questo punto i comandanti Bowman e Poole optano per disinserirlo: la conseguenza è la ribellione di HAL 9000, che comincia ad agire autonomamente cercando di assassinare l’equipaggio e controllare l’intera nave.

Nel sequel 2010: l’anno del contatto, il dottor Floyd e il dottor Chandra cercano di capire il motivo che ha spinto il computer alla sua letale reazione, interpellandolo su tante altre questioni, fra le quali la comparsa del misterioso monolite.

L’IBM all’origine del nome

Il nome del computer presente nel film deriva da un gioco di parole in riferimento all’IBM: applicando il “cifrario di Cesare” con lo spostamento di una lettera, alle tre lettere HAL risultano le lettere IBM. Un’altra teoria attribuisce la scelta del nome come omaggio ai due principali metodi attraverso i quali si manifesta il pensiero: il pensiero euristico (Heuristic) e il pensiero algoritmico (ALgorithmic).

Il primo si basa sull’intuizione che precede il ragionamento, il secondo sul metodo che porta in modo sequenziale alla soluzione del problema.

La voce italiana di Hal 9000 appartiene all’attore e doppiatore Gianfranco Bellini.

Samuele Pasquino

Classe 1981, mi sono laureato in Lettere presso l'Università degli Studi di Torino. Giornalista dal 2012, ho studiato storia del cinema specializzandomi nell'analisi di pellicole di tutti i generi dalla nascita della Settima Arte a oggi. Tenendo ben presente il concetto di lettura non come intrattenimento bensì come formazione, mi occupo da anni anche di turismo e realizzo reportage di viaggio. Estremamente sensibile alla tematica enogastronomica, tratto la materia con un'attenzione specifica verso la filiera di qualità fra tradizione e innovazione. Per me il giornalismo non è solo una professione, è una missione!
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