Mommy (Xavier Dolan, 2014): il film racconta del rapporto tra Diane, madre vedova, e il figlio adolescente Steve. Dopo che quest’ultimo è stato cacciato da un istituto per ragazzi con malattie mentali, Diane lo riaccoglie in casa.
Mamma Roma (Pier Paolo Pasolini, 1962): protagonista è Mamma Roma, una prostituta che, dopo anni, riprende in custodia il figlio adolescente Ettore abbandonando la strada e affrancandosi dal suo protettore.
Si tratta di due opere drammatiche distanti anni, che ci catapultano in due universi narrativi completamente differenti: la prima è ambientata in un sobborgo del Canada attuale; la seconda pone quale sfondo storico-sociale la Roma del dopoguerra. Entrambi questi capolavori vantano una sceneggiatura e una regia fenomenali, ed entrambi sono assordanti, vivi, che restano impressi nella memoria degli spettatori.
Amore materno: un rapporto incondizionato
Il vero protagonista condiviso è il rapporto incondizionato di protezione e amore di una madre verso il figlio. Steve ed Ettore rappresentano due mine vaganti: Steve è carismatico e intelligente, ma non riesce a controllare le proprie emozioni. Ettore, invece, è un ragazzo che si è appena trasferito da Guidonia a Roma, del tutto ignorante del mondo che lo aspetta, e che sembra vivere senza prospettare il domani.
Le madri – interpretate dalle intense Anne Dorval e Anna Magnani – sono donne sole, armate soltanto della volontà di dare al figlio una vita migliore della loro. Sono persone disilluse, sofferenti, ma che costituiscono la forza viscerale che anima da sempre il mondo. Tuttavia, come sentiamo nella colonna sonora di Mommy (“Born to die” di Lana Del Rey), “Sometimes love is not enough, and the road gets tough”.
Persino l’amore più antico, infatti, non riesce a salvare un ragazzo che non è in grado di salvarsi, o che forse non lo vuole fare. La morte di Ettore in Mamma Roma, in questo senso, diventa inevitabile. È proprio questo che lega indissolubilmente lo spettatore ai film per provare un’esperienza emotiva e sensoriale analoga a quella dei personaggi: le speranze e i sentimenti che ci vengono trasmessi sono quelli che accomunano tutti noi.
E anche se l’amore non è abbastanza, è l’unica cosa che ci tiene in vita, l’unica fiamma immortale che ci appartiene.