“Ilsa, le cose da eroe non mi piacciono. Ma tu sai bene che i problemi di tre piccole persone come noi non contano in questa immensa tragedia. Un giorno capirai… Buona fortuna, bambina!” Rick Blaine
Soffermarsi per un attimo sul reale significato di “mitico” riguardo i personaggi creati sul grande schermo può voler dire ricercare quell’impatto visivo e quel fascino iconico che permettono a quel volto e quella fisicità di rimanere impressi per sempre nella mente.
Quello che, forse ancor di più nel panorama hollywoodiano, incarna il mito dei miti è Rick Blaine, l’ex combattente della resistenza proprietario del mitico “Rick’s Café Américain”, apparentemente cinico e disincantato protagonista di Casablanca (Michael Curtiz, 1942), interpretato dal divo dei divi Humphrey Bogart.
Rick Blaine, romantico stanco dal passato sofferto
Il film è a ragione definito come “il triangolo amoroso più famoso della storia del cinema” e racconta le vicissitudini dei protagonisti nell’immediato secondo dopoguerra, in fuga dai nazisti e alla ricerca di un visto per passare il confine. Sulle note di As time goes by, brano anch’esso entrato di diritto nell’immaginario collettivo, si sviluppa il personaggio di Rick: il romantico stanco, dal passato sofferto e dal destino beffardo che torna a prendersi gioco di lui portando nel suo locale l’amore perduto ma mai dimenticato, una splendida Ingrid Bergman.
E così, nel dolore e nell’amarezza più grandi egli sceglierà, in ultimo slancio da grande anti-eroe qual è, di lasciarla andare via, per il bene di entrambi, congedandosi da lei con una delle battute più famose del film:
“Se tu restassi, un giorno saresti presa dal rimorso. Non oggi, forse nemmeno domani, ma presto o tardi e per tutta la vita”.