A ogni edizione di Terra Madre Salone del Gusto in quel di Torino, lo stand degustazioni allestito dalla QBA – Quality Beer Academy rappresenta senz’ombra di dubbio l’apice per gli appassionati di birra. La voglia di sperimentare, assaggiare, gustare e conoscere ci ha portato in questo 2022 a provare l’esperienza della Kriek Boon. Se non l’avete mai sentita, ci pensiamo noi a descriverla, certi che vi verrà l’impulso di mettervi alla sua ricerca.
Kriek, un sottostile tutto da scoprire

Il sottostile Kriek, non conosciutissimo, è degno di ottenere attenzione. Determina una tipologia di birra molto espressiva in virtù del marcato aroma fruttato, conferito da una composizione al 25% di ciliegie rosse fresche, inevitabilmente complici del colore rosato e di un’acidità equilibrata considerando il punto d’amaro a 24 IBU.
Ne deriva perciò un nettare a forte connotazione naturale grazie a una fermentazione spontanea che la rende soavemente fragrante. Una birra piacevole, estiva, a bassa gradazione (oscilla fra il 4 e il 6.5% vol.), a schiuma fine, quasi assente, caratteristica che la fa assomigliare a un vino rosée.
Si accosta bene a formaggi freschi e dessert al cucchiaio in occasione di un aperitivo, sprigionando un retrogusto con note di amarena e mandorle purché servito a una temperatura compresa fra gli 8 e i 10°C, possibilmente in calice a tulipano.
Il processo di produzione
La Kriek Boon deve parte del suo corpus al lievito selvatico e a una maturazione favorita da legno e blending. La produzione avviene nella maniera più naturale possibile, in cui si inseriscono batteri di acido lattico – Brettanomyces Lambicus e Bruxellensis nella fattispecie – presenti nell’aria, attivatori della fermentazione del mosto. Il processo culmina nel Lambic, stile che prevede il riposo in botte di rovere o quercia per 6 mesi con aggiunta di ciliegie. Chiarificazione e filtrazione completano il procedimento preliminare al definitivo imbottigliamento.
L’origine belga
La Kriek Boon ha origine a Lembeek in Belgio e integra una tradizione consolidata, in una delle culle brassicole più famose e rinomate al mondo. Lembeek sorge a ca. 30 km da Bruxelles e deve la sua fama al mastro birraio Frank Boon, che nel 1975 rileva un birrificio risalente al 1680 e specializzato nella produzione di birre lambic morbide e raffinate geuze. È l’ultimo rimasto dei 43 produttori operanti sul territorio. La sua regola: attenersi alle ricette classiche ma non mancando di sperimentare e innovare la filiera.
La Kriek Boon è, appunto, il frutto di questo slancio moderno, ovvero dell’armoniosa mescolanza di Lambic giovani e invecchiate. Lievemente acida, sì, ma notevolmente buona.