crocchetta di patate con anguilla affumicata, rapa gialla e caviale di storione Antonius
- Food Experience, Itinerari del gusto

La Polonia porta in tavola saperi e sapori locali all’Eataly Roma

ingredienti cucina polaccaAlla Polonia sono legate tristi pagine di storia ed è proprio questo uno dei principali motivi per cui i suoi tesori faticano a sdoganare, ad allinearsi ai patrimoni di molti Paesi d’Europa entrati da moltissimi anni nei circuiti turistici. I luoghi comuni appannano il reale aspetto di un territorio che ha veramente tantissimo da offrire, non ultima la genuinità della sua cucina, ancora poco conosciuta.

Portare sotto i riflettori l’enogastronomia locale è la mission dell’Ente Nazionale Polacco per il Turismo, desideroso di lanciare un messaggio di modernità e innovazione correlato a un sorprendente compendio di saperi e sapori sprigionati dai fornelli accesi. La grande occasione si è tradotta nella giornata di giovedì 7 marzo, dedicata a uno dei tanti eventi volti a promuovere l’anima culinaria della Polonia.

La cooking class all’Eataly Roma

staff polonia
Da sx, Anna Wawrzyniak, Chef Sebastian Maliszewski, Barbara Minczewa, Olga Kreglicka e il sous chef Sebastian Wawrzyniak

Protagonista all’Eataly Roma lo chef Sebastian Maliszewski, a rappresentare il Ristorante Opasly Tom con sede a Varsavia.

L’appuntamento nella Capitale ha contato sulla partnership dell’Ambasciata della Repubblica di Polonia in Italia, presente nella persona di Anna Maria Sanders insieme alla Direttrice dell’Ente Nazionale Polacco per il Turismo in Italia Barbara Minczewa e ad Anna Przyluska del Warsaw Tourism Organisation e Warsaw Tourism Office, con la compartecipazione di Olga Kreglicka, figlia di Marcin Kręglicki nonché co-titolare dell’impresa Kregliccy Ristoranti e Catering.

Maliszewski è soltanto il primo di una cordata di chef che racconteranno la cucina polacca attraverso workshop, lezioni e cooking show immersivi, tasselli di un entusiasmante viaggio alla scoperta delle delizie tradizionali e gourmet. Intanto, però, è toccato a lui prendersi il meritato palcoscenico amalgamando nelle sue ricette freschezza del prodotto, stagionalità, filiera a km0, originalità nella reinterpretazione di piatti miliari rivisitati in ottica contemporanea.

Durante la cooking class ha fatto conoscere la crocchetta di patate con anguilla affumicata, rapa gialla e caviale di storione Antonius, abbinata ai pierogi con anatra e funghi (molto simili ai nostri ravioli). Al termine della degustazione, il Ristorante Opasly Tom ha aggiunto il mazurek, dolce tipico pasquale su base brisè farcita con marmellata e cioccolato, decorata con frutta secca.

Chef Sebastian Maliszewski e il Ristorante Opasly Tom

crocchetta di patate con anguilla affumicata, rapa gialla e caviale di storione AntoniusChef Sebastian Maliszewski attinge per le sue materie prime al Mercato Agricolo di Forteca e Hala Mirowska. L’attenzione per ingredienti di elevata qualità ha contraddistinto l’intero suo passato, fatto di esperienze maturate nel mondo, in particolare guidando la cucina della National Geographic Cruise in navigazione verso i mari del Nord.

Il Ristorante Opasly Tom della famiglia Kregliccy si regge sul saper fare dei fratelli Agnieszka e Marcin, che conducono quest’attività presente sulla scena di Varsavia dal 1989. I Kregliccy sono anche autori di alcuni libri di ricette e rubriche culinarie, attraverso cui promuovono menù di livello e modelli di agricoltura sostenibile.

Immagini: © Open Mind Consulting s.r.l.

Samuele Pasquino

Classe 1981, mi sono laureato in Lettere presso l'Università degli Studi di Torino. Giornalista dal 2012, ho studiato storia del cinema specializzandomi nell'analisi di pellicole di tutti i generi dalla nascita della Settima Arte a oggi. Tenendo ben presente il concetto di lettura non come intrattenimento bensì come formazione, mi occupo da anni anche di turismo e realizzo reportage di viaggio. Estremamente sensibile alla tematica enogastronomica, tratto la materia con un'attenzione specifica verso la filiera di qualità fra tradizione e innovazione. Per me il giornalismo non è solo una professione, è una missione!
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