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Al Museo Nazionale del Cinema di Torino la mostra Manifesti d’Artista

Conferenza stampa Manifesti d’Artista
Carlo Chatrian con le curatrici della mostra Nicoletta Pacini e Tamara Sillo

Un allestimento esclusivo, 10 opere d’arte, il cinema e il suo potere a partire dall’espressione figurativa nel contesto grafico. Esordisce oggi 20 ottobre 2025 Manifesti d’Artista, la mostra organizzata dal Museo Nazionale del Cinema di Torino che resterà visitabile al pubblico all’interno della Mole Antonelliana fino al 22 febbraio 2026.

Curata da Nicoletta Pacini e Tamara Sillo – presenti alla conferenza stampa d’inaugurazione insieme a Enzo Ghigo e Carlo Chatrian – questa “galleria d’immagini” di grande formato conta straordinarie testimonianze cartacee provenienti dalle collezioni del museo, e alcune conoscono solo ora le luci dei riflettori poiché mai esposte prima.

Tali creazioni rappresentano delle incursioni nella dimensione della cartellonistica da parte di artisti assoluti della pittura, maestri come Guttuso, Baj, Scarpelli e Toddi, in grado di rendere un manifesto autentico gioiello autoriale, molto più di un semplice materiale pubblicitario, oltre la promozione cinematografica.

Le opere della mostra Manifesti d’Artista

Aleksandr Michajlovič Rodčenko
Manifesto per La corazzata Potëmkin di Sergej
Michajlovič Ėjzenštejn, Unione Sovietica, 1925
cm 70 x 99,5 Collezione Museo Nazionale del Cinema di Torino

Per l’iconografia di lancio di Manifesti d’artista è stata scelta una raffigurazione dell’attrice, scrittrice e illustratrice russa Vera D’Angara per Al confine della morte del 1922, che nell’ambito del percorso museale trova spazio insieme ai manifesti dei coevi Fu così che… e Le due strade, tutte pellicole dirette da Toddi e interpretate dalla stessa Vera.

I 10 pezzi d’autore collocati al piano zero del Museo Nazionale del Cinema descrivono parte del “cinema di prima generazione” che ha vissuto anche la transizione dal muto al sonoro, arrivando però a coprire il cinema impegnato dei decenni successivi.

Si racconta il Futurismo degli anni ’10 attraverso le realizzazioni di Filiberto Scarpelli per Il sogno di Don Chisciotte (1915) e di Enrico Prampolini per Thäis (1917), passando per la visione crudamente storica de La corazzata Potëmkin (1925), monumentale film di Ėjzenštejn impresso nel manifesto costruttivista di Alexander Rodčenko e appartenente agli anni ’20.

Si arriva poi alle mondine ritratte da Guttuso in brochure per Riso amaro (1949) di Giuseppe De Sanctis, ma anche ai Cadaveri eccellenti di Francesco Rosi (1976) raffigurati da Enrico Baj. Più recente il rapace in picchiata immortalato da Guttuso per Kaos (1984) dei fratelli Taviani.

Le dichiarazioni di Ghigo e Chatrian

Uno spazio della mostra dedicato a Filiberto Scarpelli e al suo manifesto per Il sogno di Don Chisciotte raffigurante Guglielmo II
cm 295 x 140,5 Collezione Museo Nazionale del Cinema di Torino

Titoli cinematografici e nomi artistici possiedono prestigio e fascino eterni. Un motivo d’orgoglio per il Museo Nazionale del Cinema, come sottolineato da Enzo Ghigo che spiega il reale obiettivo dell’iniziativa messa in moto quest’anno:

Il nostro museo ha un considerevole numero di manifesti, quasi 540.000, e molti sono pezzi rari e preziosi. Con questa mostra vogliamo dare, ancora una volta, risalto alla ricchezza delle nostre collezioni e all’unicità dei nostri materiali, oltre ricordare tutti coloro che qui al museo si adoperano per la conservazione del nostro patrimonio.

Integra Carlo Chatrian:

Da un’intuizione delle conservatrici Nicoletta Pacini e Tamara Sillo nasce l’idea di esplorare le contaminazioni tra la cartellonistica e l’arte pura. Se il manifesto nasce per promuovere la visione del film, in questi dieci gioielli, grazie alla visionarietà e creatività di artisti, esso si libera da quel legame e chiede di essere ammirato come opera a sé stante.

Manifesti d’Artista è una mostra allestita seguendo il criterio del Design for All, quindi è fruibile agevolmente da tutti i visitatori includendo anche tre pannelli multisensoriali capaci di offrire riproduzioni visivo-tattili dei manifesti di Prampolini, Scarpelli e Baj con guida audio bilingue (italiano e inglese) per l’esplorazione tattile. Pannelli testo con traduzione LIS e lettura audio per mezzo di QR e NFC.

Visitabile tutti i giorni insieme all’intero Museo (pacchetto intero). Previsto in alternativa un biglietto dedicato solo mostra al costo di 4 euro. Informazioni e biglietteria su www.museocinema.it

Samuele Pasquino

Classe 1981, mi sono laureato in Lettere presso l'Università degli Studi di Torino. Giornalista dal 2012, ho studiato storia del cinema specializzandomi nell'analisi di pellicole di tutti i generi dalla nascita della Settima Arte a oggi. Tenendo ben presente il concetto di lettura non come intrattenimento bensì come formazione, mi occupo da anni anche di turismo e realizzo reportage di viaggio. Estremamente sensibile alla tematica enogastronomica, tratto la materia con un'attenzione specifica verso la filiera di qualità fra tradizione e innovazione. Per me il giornalismo non è solo una professione, è una missione!
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