Dopo che la sua ultima fatica, La quattordicesima domenica del tempo ordinario, è passata in sordina uscendo a maggio in poche sale italiane, Pupi Avati accantona il dramma esistenziale per concentrarsi su un vecchio amore, il thriller. Così, successivamente a La casa dalle finestre che ridono (1976), Zeder (1983), Il nascondiglio (2007) e Il signor Diavolo (2019), il regista bolognese porta sul grande schermo L’orto americano, giallo dalle venature gotiche tratto dall’omonimo romanzo dello stesso cineasta.
La storia de L’orto americano

Foto da: 01 Distribution
Il film è stato presentato in anteprima all’81a edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia come evento di chiusura. Sono occorse sette settimane di riprese nei set di Roma, Cinecittà Studios, il Delta del Po e Davenport nell’Iowa per raccontare una storia tra Italia e Stati Uniti d’America ambientata durante gli anni ’40. Protagonista è un giovane mentalmente problematico, incline al gusto letterario e innamorato a prima vista di un’ausiliaria dell’esercito americano.
Caso vuole che il ragazzo si trasferisca nel Midwest, andando ad abitare nella casa contigua a quella in cui dimora l’anziana madre dell’amata, fatto salvo un nefasto orto che divide le due abitazioni. La donna ha perduto le tracce della figlia, mai tornata dal secondo conflitto mondiale, sapendo soltanto che aveva intenzione di sposarsi con un italiano. Il ragazzo s’incarica di cercarla.
Cast e troupe
Il cast conta la partecipazione di giovani promettenti come Filippo Scotti – esordiente ne Il re muore di Laura Angiulli e rivelazione assoluta in È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino – e attori navigati quali la britannica Rita Tushingham, Armando De Ceccon, Roberto De Francesco e l’interprete feticcia di Avati Chiara Caselli insieme a Romano Reggiani, Cesare Cremonini e Andrea Roncato.
Prodotto da Santo Versace e Gianluca Curti per Minerva Pictures e da Antonio Avati per DUEA Film con Rai Cinema, la pellicola si è avvalsa del contributo dell’Emilia-Romagna Film Commission, la fotografia di Cesare Bastelli, le scenografie di Biagio Fersini e i costumi di Beatrice Giannini. Uscirà nelle sale il 6 marzo 2025 con 01 Distribution.