Titolo originale: Mufasa: The Lion King
Regia: Barry Jenkins
Sceneggiatura: Jeff Nathanson
Cast vocale: Aaron Pierre, Kelvin Harrison Jr., Tiffany Boone, Kagiso Lediga
Musiche: Dave Metzger
Produzione: USA 2024
Genere: Avventura
Durata: 118 minuti

Trama
La straordinaria leggenda di Mufasa raccontata da Rafiki alla giovane Kiara, figlia di Simba e Nala. Con Timon e Pumbaa che aggiungono il loro tocco unico alla narrazione, la storia prende vita attraverso una serie di flashback.
Vediamo Mufasa cucciolo, orfano smarrito e solitario, fino al momento in cui incrocia il cammino di Taka, un leone generoso e discendente di una famiglia reale. Il loro incontro cambierà per sempre l’esistenza del giovane leoncino.
Recensione
Dopo oltre cinque anni di attesa carichi di nostalgia e aspettative, si ritorna finalmente nelle suggestive Terre del Branco della Tanzania. Barry Jenkins prende le redini del precedente progetto diretto da Jon Favreau, trasformandolo, arricchendolo e completandolo con una nuova visione. Il risultato, a seconda della prospettiva da cui viene esaminato, presenta sia pregi che difetti.
È importante ricordare che il live action del 2019 fu oggetto di aspre critiche, essendo percepito come un prodotto privo di spessore, debole e scarsamente emotivo. Per questo, le aspettative del secondo capitolo non erano particolarmente elevate. Solo grazie alla presenza di un regista premio Oscar® (Moonlight, 2017) e di un soggetto originale, la Disney è riuscita a risvegliare la curiosità e l’interesse.
Mufasa: Il Re Leone è un film didattico, educativo e formativo. Il giovane pubblico si troverà partecipe di un’avventura colorata, ricca di sogni, speranze, amore, amicizia e tradimenti. Jenkins partorisce un’opera narrativamente più classica e lineare, tematicamente impeccabile e registicamente più libera. Uno dei pochi limiti riguarda l’uso delle musiche.
Se nel primo capitolo la colonna sonora fungeva da naturale completamento dell’azione, nel secondo rischia di diventare un’aggiunta superflua. Sono diversi i momenti in cui i personaggi si mettono a cantare le loro allegre canzoni in situazioni in cui non sarebbe necessario, rompendo così l’intensità emotiva che la scena stava costruendo magistralmente.
La storia di Mufasa vuole completare il quadro che Il Re Leone aveva iniziato, spiegando nel dettaglio motivi, cause e rapporti narrativi, e mettendosi dunque in una posizione molto favorevole in relazione al futuro dell’universo disneyano. Prodotti come questo, innovativi e senza la necessità di confrontarsi con soggetti già consolidati e rischiosi da trattare, hanno maggiori possibilità di essere accolti positivamente dal pubblico, poiché non vengono continuamente paragonati alle opere originali.
Pellicole di questo tipo, in un periodo cinematografico come quello attuale, sono ciò che dà nuova vita al cinema. Non c’è nulla di più bello che vivere un film che trasmette con tanta intensità il valore dell’amore e della famiglia.
CINEFOCUS
Mufasa: Il Re Leone presentato a Roma dal regista Barry Jenkins
Curiosità
James Earl Jones, voce originale di Mufasa, è scomparso il 9 settembre 2024 all’età di 93 anni. Per rendere omaggio al doppiatore, il film si apre con una schermata nera accompagnata dalla sua iconica voce fuori campo tratta dal film del 1994, in cui Mufasa dice: “Guarda le stelle. I grandi re del passato ci guardano da lì”.