riflessi rosso montefalco 2016
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Montefalco Rosso annata 2016: un vino che deve riposare

montefalco rosso 2016Assaggiandolo, risulta evidente che il Montefalco Rosso prodotto dall’azienda vinicola Vignabaldo (Bastia Umbra – PG) presenta differenze enormi da vendemmia a vendemmia. L’annata 2016, in special modo, ci è parsa piuttosto complessa e, in relazione al connubio fra uve Sangiovese e Sagrantino, decisamente deludente.

Come giungiamo a tale sentenza? Attraverso il confronto a cena con un Barbera d’Alba Superiore 2021, assai più spiccato nel gusto, nella rotondità, nel suo accarezzare le papille gustative. Al Montefalco Rosso non sono bastati 7 anni per sbocciare, eppure la causa della sua inespressività e apatia strutturale va ricercata non nel periodo di affinamento bensì nell’eccessivo carico di tannini, sovrapprodotti nell’arco di un’annata fresca, lunga, equitemperata nell’area del Centro Italia.

Un vino dai tannini mordenti e invasivi

rosso montefalco in cantinettaSe l’uvaggio Sangiovese ha tentato di creare un equilibrio, il Sagrantino ha sbilanciato senz’ombra di dubbio il computo organolettico, dato il vitigno ricco di polifenoli.

Tutte le sfumature e le emozioni in potenza non si sono concretizzate nell’atto: il Montefalco Rosso Vignabaldo possiede tannini mordenti e invasivi, preponderante astringenza che monopolizza percezione e valutazione finale.

Secco e tendente all’acidulo, questo vino rilascia note marcate di ribes nero, quasi nulla in termini di frutti rossi e legno. Il profumo è un’anticamera che non ha un seguito, si resta interdetti considerando la buona corposità e la prolungata persistenza in bocca in contrasto con una fastidiosa ruvidezza che influenza purtroppo il finale.

Al 2016, dunque, occorre qualche giro in più di clessidra e alcune lune per ammorbidire un nettare che ha bisogno di ulteriore riposo per distendersi e piacere.

L’Azienda Vignabaldo

riflessi rosso montefalco 2016L’Azienda Vignabaldo lavora su una superficie complessiva di 70 ettari di vigneti, così ripartiti: 40 ettari espansi sulle colline di Torgiano e dedicati a Grechetto, Pinot Grigio, Chardonnay, Riesling, Trebbiano, Cabernet Sauvignon, Merlot, Canaiolo e Sangiovese; 30 ettari disposti sui rilievi collinari di Montefalco per altro Merlot, Cabernet Sauvignon, Sangiovese e naturalmente Sagrantino.

Punta di diamante di questa realtà dell’Umbria, il Passito DOCG.

Samuele Pasquino

Classe 1981, mi sono laureato in Lettere presso l'Università degli Studi di Torino. Giornalista dal 2012, ho studiato storia del cinema specializzandomi nell'analisi di pellicole di tutti i generi dalla nascita della Settima Arte a oggi. Tenendo ben presente il concetto di lettura non come intrattenimento bensì come formazione, mi occupo da anni anche di turismo e realizzo reportage di viaggio. Estremamente sensibile alla tematica enogastronomica, tratto la materia con un'attenzione specifica verso la filiera di qualità fra tradizione e innovazione. Per me il giornalismo non è solo una professione, è una missione!
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