Pranzo conclusivo del Fam Trip a San Felice Circeo in un’assolata giornata di settembre. Al ristorante La Scogliera si mangia naturalmente pesce (il borgo affaccia sul mare) e sulla lunga tavola da 9 commensali arriva prima lui delle portate, un Satrico 2022 prodotto ad Aprilia (LT) dall’azienda agricola Casale del Giglio.
Si riversa nel calice ed è in quella sinuosa bocca di vetro sottile che più si apprezza a rapido sguardo il colore del vino laziale, un giallo paglierino dai riflessi luminosi.
Un vino bianco pluripremiato
È un bianco IGT/IGP, quindi a doppia indicazione geografica (Tipica e Protetta), vinificato dall’uvaggio composto dal trittico Chardonnay, Sauvignon e Trebbiano Giallo. Tutte uve raccolte quando ancora si trovano nell’iniziale stato di maturazione, con gli acini ben carichi di freschezza e aroma, selezionati preliminarmente al processo di spremitura soffice separando mosto fiore e bucce.
La fermentazione lenta e continua, eseguita a temperatura controllata per oltre una settimana, precede travasi e maturazione in vasca, con imbottigliamento nel primo trimestre dell’anno. L’iter consegna ai distributori un prodotto dal bouquet gusto-olfattivo intenso e persistente, che declina nell’agrumatico mediando fra secchezza, eleganza e decisa mineralità nel suo 13% alc. per un sorso a lunga chiusura.
Il Satrico 2022 ha ottenuto a maggio dello stesso anno la Gran medaglia d’oro Rivelazione Vino bianco Italia al Concours mondial de Bruxelles e a giugno 2023 la Medaglia di bronzo al Decanter World Wine Awards nel Regno Unito.
Storia del Casale del Giglio

I vigneti di provenienza si estendono sui terreni di Le Ferriere, frazione di Aprilia che secoli addietro fu parte dell’antica città di Satricum fondata dai Latini e abitata da Etruschi e Volsci, invero un insediamento risalente al IX secolo a.C. organizzato in forma di villaggio a capanne.
È in questo territorio che oggi sorge l’azienda agr. Casale del Giglio, fondata nel 1967 dal dott. Berardino Santarelli. Un’attività che vanta 180 ettari di superficie vitata (suddivisa in 60 diversi vitigni sperimentali posti a dimora dal 1985) dalla quale si evince un computo di 23 prodotti fra bianchi, rosati e rossi, una Vendemmia Tardiva e tre grappe, oltre a un olio extravergine da uliveto dedicato.
