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L’Isola di Andrea al Festival di Venezia e a settembre nelle sale

da sx: Andrea Migliucci, Teresa Saponangelo e Vinicio Marchioni in L’isola di Andrea
Foto da: Ufficio Stampa Echo Group

In selezione ufficiale fuori concorso all’82a edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, L’isola di Andrea verrà distribuito nelle sale italiane il 25 settembre da Europictures. Si tratta del nuovo film di Antonio Capuano, che il regista presenterà al Festival ricevendo contestualmente il premio Pietro Bianchi, assegnato ogni anno dai Giornalisti Cinematografici Italiani a un’insigne personalità della Settima Arte tricolore.

La pellicola – prodotta da Mosaicon Film, Eskimo, Indigo Film ed Europictures con Rai Cinema – è un legal drama che pone al centro del racconto la separazione di una coppia e la logorante battaglia in tribunale per l’affidamento e la gestione dell’unico figlio di otto anni, Andrea. Marta e Guido lottano con tutte le forze a disposizione per vincere la contesa, acuendo però la sofferenza del bambino, costretto ad affrontare ogni fase di quel conflitto genitoriale: colloqui, perizie, valutazioni e decisioni il cui sapore è quello della sentenza.

Disagi, desideri e ambizioni dovranno attraversare un infinito labirinto destinato forse a segnare le basi di un nuovo equilibrio esistenziale in grado di rivelare strade personali e possibilità di timide riconciliazioni.

Capuano, la filmografia e l’idea narrativa

Premiato con il David di Donatello alla carriera nel 2022, Capuano (Luna Rossa, La guerra di Mario, L’amore buio) prosegue una filmografia in cui il realismo della vita ha sempre rappresentato l’elemento chiave, scandito da drammi, dolori, consapevolezze, amarezze e riscatti. Cinque anni dopo Il buco in testa (2020), torna in cabina di regia riconfermando l’attrice Teresa Saponangelo, che ne L’isola di Andrea condivide il set con Vinicio Marchioni e l’esordiente Andrea Migliucci.

Così Capuano spiega l’idea narrativa:

Ho cominciato a immaginare una storia asciutta, che osservasse la separazione dai tre differenti punti di vista, attraverso passaggi leggibili e nitidamente rappresentabili. Una storia “semplice” ben consapevole che la “semplicità” è la cosa più complicata da rappresentare, una storia girata in pochi ambienti, con luci chiare e naturali e moltissimi primi e primissimi piani“.

Il film è realizzato con il sostegno del MiC e il contributo della regione Campania in collaborazione con Film Commission Regione Campania.

Samuele Pasquino

Classe 1981, mi sono laureato in Lettere presso l'Università degli Studi di Torino. Giornalista dal 2012, ho studiato storia del cinema specializzandomi nell'analisi di pellicole di tutti i generi dalla nascita della Settima Arte a oggi. Tenendo ben presente il concetto di lettura non come intrattenimento bensì come formazione, mi occupo da anni anche di turismo e realizzo reportage di viaggio. Estremamente sensibile alla tematica enogastronomica, tratto la materia con un'attenzione specifica verso la filiera di qualità fra tradizione e innovazione. Per me il giornalismo non è solo una professione, è una missione!
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